MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione
Madonne solenni, Madonne affettuose, Madonne sorridenti, Madonne tristi: le Madonne di Minima Devotio.
Appunti per la “lettura” delle immagini mariane a cura di Paola Dalli
Introduzione
Dell’immensa produzione di immagini che raffigurano Maria - ampiamente esemplificate nella collezione di MinimaDevotio - ci limitiamo qui a prendere in considerazione quelle a Lei specificamente intitolate, tutte riconducibili, in un modo o in un altro, ai quattro dogmi mariani.
Nel cristianesimo, infatti, il valore delle immagini consiste nel loro contenuto, nel messaggio che ad esse è affidato: nell’uso liturgico, nell’insegnamento, nella meditazione, nella devozione, nell’imitazione. Ma l’efficacia delle immagini si basa anche sull'impatto emotivo dell'arte: dopo il concilio di Trento si afferma il valore del Catechismo delle immagini quale forma di istruzione religiosa e indottrinamento attraverso la “predicazione silenziosa” affidata al linguaggio visivo.
Tutte i cristiani (cattolici, ortodossi, protestanti) venerano Maria con due titoli fondamentali: Madre di Dio e Vergine.
Essi sono stati definiti dogmaticamente nel Concilio di Efeso (431) e Costantinopolitano II (553), in un periodo in cui la Chiesa fu travagliata da aspre contese sulla definizione di Cristo come “unica persona in due nature (umana e
divina)”. In questa riflessione non si poteva non incontrare Maria. Come osserva Benedetto XVI, con il titolo Madre di Dio si sottolineava che “Cristo è Dio ed è realmente nato come uomo da Maria: veniva così preservata la sua unità di vero Dio
e di vero uomo. In verità, quantunque sembrasse vertere su Maria, esso riguardava essenzialmente il Figlio” (Udienza generale, 2/1/2008).
Anche il secondo titolo mariano, Vergine, è in riferimento a Cristo, ed è intimamente connesso al primo. Dire “Maria Vergine” significa affermare che Gesù non è semplicemente un uomo straordinario, ma è il Figlio di Dio che ha assunto la natura umana, nascendo da Maria non per opera di un uomo, ma dello Spirito Santo.
Dire “Maria Vergine Madre di Dio” significa dunque proclamare, come nelle formule solenni del Credo, che Gesù è vero Dio e vero uomo, incarnatosi per la salvezza del mondo.
L’appellativo con cui Maria viene comunemente chiamata, tuttavia, è quello onorifico di Madonna, dal latino Mea domina, Mia Signora.
Dopo Efeso “esplose” la produzione di immagini mariane, offerte alla venerazione dei fedeli, sia per il culto che per la devozione, che avevano il compito di “illustrare”i dogmi secondo i due modelli di “Maria con il Bambino in trono” e “Maria che mostra la via”, così chiamato perché si riferisce alle parole di Cristo: “ Io sono la Via,
la Verità e la Vita” (Vangelo di Giovanni, 14,6). Da quest’ultimo si sviluppò il terzo fondamentale modello, quello della “Madonna misericordiosa o della tenerezza”.
Questi tre modelli e le loro varianti costituiscono la struttura di base praticamente di tutte le immagini raffiguranti la Vergine Madre di Dio, sia in Oriente che in Occidente
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