MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione

Minima Devotio

SCHEDA N. 14     ( a cura di Paola Dalli )
LE MADONNE DEI SANTUARI
SANTA MARIA DI ZENA

Il Monte delle Formiche, nel comune di Pianoro, fu un luogo sacro a divinità pagane e sede di culti precristiani. Dal IV secolo furono sostituiti da una chiesa cristiana che ha avuto più rifacimenti nel tempo. La chiesa attuale è stata ricostruita nel 1956-57, al posto di quella precedente totalmente distrutta nel corso della II guerra mondiale. Il santuario è la sede di una devozione di antica memoria, legata al comportamento di una specifica varietà di formiche alate che ai primi di settembre giungono a sciami da varie parti dell'Europa centrale per compiere il loro volo nuziale, per poi morire, proprio su questa vetta.

La pietà popolare ha a lungo creduto che queste formiche, con la loro morte di massa, temporalmente coincidente con la festività della Nascita di Maria (8 settembre), rendessero omaggio alla Beata Vergine.

L’immagine della Madonna venne dipinta nel XVI secolo; fu rubata nel 1972 e sostituita con l’attuale, opera di Antonella Roversi Monaco. È patrona e protettrice delle tre valli di Zena, dell’Idice e di Savena.

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Santa Maria di Zena. Immagine del XVI secolo rubata nel 1972.

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Antonella Roversi Monaco, Santa Maria di Zena. 

Collocazione: santuario di Santa Maria di Zena (Pianoro)

LETTURA DELL’IMMAGINE

Il modello iconografico è quello della “Madonna che indica la Via”, nella variante che la mostra a figura intera; ci sono molte somiglianze con il modello della Madonna del Rosario.
Postura della Madonna. È frontale, con il capo inclinato a destra.Guarda verso il basso, verso il fedele. Regge il Bambino con la mano sinistra e lo indica con quella destra.
Colori delle vesti della Madonna. Sono quelli canonici occidentali: manto blu e veste rossa. Significa che Maria, nella sua umanità, ha contenuto la divinità del Verbo(rosso), che si è incarnato in Lei.
Postura del Bambino. È in piedi, sostenuto dalla mano sinistra della Madre. Guarda verso destra, verso l’infinito. È nudo, tranne un leggerissimo perizoma. L'iconografia del Gesù Bambino nudo si diffuse in particolare nell'arte rinascimentale; la nudità evoca la condizione di Adamo ed Eva prima del peccato originale, quando vivevano in uno stato di perfetta innocenza e armonia con Dio. Indica la perfetta natura umana e divina di Cristo.
San Giovanni Battista bambino (San Giovannino). È raffigurato sulla destra del quadro, con le mani giunte in preghiera e protese verso Cristo. È vestito di pelli, secondo la descrizione evangelica e l’iconografia tradizionale. Regge la croce di canne e lo stendardo rosso, simbolo del suo martirio, suoi simboli iconografici. È possibile che il santo sia rappresentato qui a stabilire una “parentela” con la chiesetta con annesso monastero di San Giovanni Battista delle Formiche, a Castelli Calepio (BG), risalente all’anno 830. Anche in questa località si verifica un fenomeno naturale simile a quello del Monte delle Formiche. Le formiche che nascono e svolazzano risultano fastidiose, invadendo case e campi, per cui nacque la tradizione di invocare San Giovanni Battista per essere liberati dall’infestazione; il fenomeno, infatti, coincide con la Commemorazione del Martirio di s.Giovanni Battista (29 agosto).
Le formiche morte ai piedi di Maria. Secondo la devozione popolare, rendono
omaggio a Maria.

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