MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione

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LE MADONNE DEL ROSARIO NELLA VALLE DEL SAVENA

Praticamente ogni chiesa, lungo la valle del Savena, custodisce un’immagine della Madonna del Rosario, a dimostrazione della grande diffusione di questa pratica devozionale. Per lo più si tratta di statue che venivano e vengono portate in processione, nell’occasione di feste mariane, generalmente estive. Sono statue molto simili fra di loro e si rifanno al modello della Nostra Signora del Carmine (cfr. scheda n. 7); la Madonna di Vergiano sembra piuttosto riferibile al modello iconografico della “ Madre di Dio che mostra la Via”, nella variante “in piedi”: con la mano sinistra sostiene Gesù e contemporaneamente lo indica. Gesù è

benedicente. A volte il rosario manca, ma la postura delle mani, sia di Maria che di Gesù, suggerisce il gesto di porgere qualcosa.

I colori delle vesti della Madonna sono quelli canonici: mantello azzurro, simbolo dell’umanità di Maria, e veste rossa, simbolo della divinità di Gesù. Significa che Maria nella sua umanità ha contenuto la divinità. Le vesti sono riccamente ornate, con bordi o disegni dorati, dal significato simbolico. Nella statua di Roncastaldo troviamo stelle dorate a quattro punte, simbolo della verginità di Maria nella iconografia classica, ma anche riferimento a uno dei suoi titoli delle litanie lauretane, litanie strettamente collegate al Rosario: “stella del mattino”. Stelle compaiono anche sull’abito della Madonna di Brigola, insieme a rose (“rosa mistica”) e gigli stilizzati (“giglio di castità, di purezza”, nelle litanie domenicane e dell’Immacolata Concezione). Stelle e rose selvatiche anche sugli abiti della Madonna di Montalbano. Sull’abito della Madonna di Sant’Andrea di Savena sono dipinte rose bianche, colore simbolo di castità, come bianchi sono i granì dei rosari. Le stesse rose bianche ritornano sulla veste del Bambino.

Iconografia di Gesù. Il suo volto, come nelle raffigurazioni canoniche, appare adulto, tranne che nella statua di Brigola, dove è infantile, a favore di una risposta emotiva più forte da parte del fedele. È seduto sul braccio di Maria come su un trono. Porta un perizoma o una vestina bianca, colore della luce divina e della Risurrezione. Nella statua di Brigola la veste è decorata intorno alla scollatura da un bordo d’oro, simbolo della dimensione divina, ed è costellata da piccole croci. Nella statua di Montalbano d’oro è la fascia che attraversa il busto di Gesù, cadendo fino a terra.

In alcune statue i personaggi sono incoronati, secondo una pratica diffusasi nel corso del Cinquecento, soprattutto per impulso dei frati cappuccini.

Notiamo infine, nella statua di Sant’Andrea Val di Savena, la presenza di collane di corallo rosso, al collo di Gesù e intorno al polso di Maria. Il rosso, colore del sangue, è simbolo della Crocifissione. Ha anche un ulteriore significato: nel Medioevo e oltre,

il corallo era considerato apotropaico, si pensava che allontanasse il malocchio e gli spiriti maligni; amuleti di questo materiale erano appesi al collo dei bambini.

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Madonna del Rosario. Collocazione:

Roncastaldo. Parrocchiale di San

Lorenzo

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Madonna del Rosario, cartapesta dipinta

e dorata, 1890. Collocazione: Vergiano,

parrocchiale di Sant’Alessandro papa

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Beata Vergine del Rosario. Cartapesta dipinta e dorata. Collocazione: Trasasso,

San Martino, cappella di destra.

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Madonna del Rosario, Brigola di

Monzuno, chiesa di S. Michele.

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Beata Vergine del Rosario, Terracotta dipinta, fine Settecento/inizio Ottocento.

Collocazione: Sant’Andrea Val di Savena, parrocchiale, 

altare laterale

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Madonna del Rosario. Statua.

Collocazione: Montalbano (Firenzuola), chiesa di San Michele arcangelo.

Proveniente da Cavrenno, chiesa di San Michele arcangelo.

Sono presenti anche immagini pittoriche, come le due che mostriamo, entrambe dell’ antichissima parrocchia di Cedrecchia.

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Fig. 1. Beata Vergine del Rosario. Olio su tela.
Cedrecchia, parrocchiale di S. 
Paolo.

La prima ha come struttura di base quella della “Madre di Dio che mostra la Via”: le figure sono sostanzialmente frontali; Maria sostiene e contemporaneamente mostra il Figlio, Via della salvezza. Ha lo sguardo pensoso, immersa nella meditazione, come

la descrive l’evangelista Luca: “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2, 19). Il colore delle sue vesti è quello canonico

(vedi sopra)

Intorno al capo ha la corona di 12 stelle, simbolo dell’Immacolata: al fedele si richiama la spiritualità di entrambe le devozioni (Rosario e Immacolata). Con la mano sinistra, oltre al Figlio, regge la fascia che lo cinge e un rosario. Gesù guarda verso il fedele, il suo sguardo è assorto, il volto da adulto. È seduto su un cuscino appoggiato sopra la gamba di Maria, come assiso in trono. Intorno al capo ha dei raggi di luce in forma di croce. Con le mani tiene un rosario, adagiato sopra

quelle di Maria, e dalla postura delle dita si comprende che lo sta sgranando, offrendo al fedele un esempio da imitare.

Il colore dei granì dei due rosari è rosso, simbolo che rimanda alla passione e alla croce.

Maria ha l’aspetto di una bella popolana, analogamente al Figlio; ciò non per fedeltà alla storia, ma per facilitare il processo di identificazione del fedele con i personaggi raffigurati ed il valore di “esempio” dei personaggi stessi.

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Fig. 2. Beata Vergine del Rosario, con i Santi Pietro e Paolo. Olio su tela di scuola bolognese. Secolo XVII. Già a Cedrecchia, parrocchiale di S. Paolo. 

È l’unica immagine con la struttura del modello iconografico proprio della “Madonna del Rosario” (vedi scheda n.13), che si rifà a quello più antico della “Madonna della Cintola” (vedi scheda n. 23): Maria è assisa in trono, con un’ espressione dolcissima, e consegna la corona del Rosario a dei santi inginocchiati ai suoi piedi. Gesù è assiso sul trono delle sue ginocchia. Normalmente nell’iconografia mariana non vengono mostrati i piedi, coperti dalla veste. Fanno eccezione i modelli della Madonna del Rosario e di quella del Carmelo (vedi scheda n. 7), dove uno dei due piedi è raffigurato in posizione avanzata: esprime il “mettersi in moto” di Maria, la sua pronta azione in favore del fedele.

Nel caso di questo quadro, la postura di Gesù è solenne, benedicente. Secondo la simbologia classica, le sue tre dita alzate significano la Trinità, le due ripiegate e unite le nature, umana e divina, di Cristo. Non consegna il Rosario, ma ne tiene in mano un capo, mentre l’altro è tenuto da Maria: i loro intenti e volontà sono condivisi.

Sopra le due figure, lo spazio si apre sulla luce raggiata della Grazia e presenza divina.

Alla sinistra del quadro, in ginocchio, il santo titolare della chiesa, San Paolo, identificato dal suo simbolo, la spada, strumento del suo martirio.

A destra San Pietro, identificato dalle chiavi ai suoi piedi, simbolo dell’autorità papale. Il simbolo si fonda sulle parole dette a Simone Pietro da Gesù, riferite nel vangelo di Matteo:”A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”. (Mt, 16, 19)

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