MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione
SCHEDA N. 23 ( a cura di Paola Dalli )
LE “MADONNA DELLA CINTOLA” E “DELLA CINTURA”
NELLE VALLI DI “SAVENA SETTA SAMBRO”.
Le iconografie della “Madonna della Cintola” (della Sacra Cintola, del Sacro Cingolo) e della Madonna della Cintura, pur collegate, sono diverse tra di loro e fanno riferimento a tradizioni leggendarie diverse. La prima, derivata dai Vangeli apocrifi, racconta che l’apostolo Tommaso, giunto troppo tardi a Gerusalemme per assistere alla morte di Maria, incredulo della sua assunzione in cielo, volle aprirne il sepolcro ma vi trovò solo la cintura, lasciata da Maria per confortare la sua fede.
L’iconografia si ricollega a quella dell’Assunzione: Maria è raffigurata senza il Bambino, in cielo, e lascia cadere la sua cintura nelle mani di San Tommaso, inginocchiato ai suoi piedi, in segno di benevolenza e protezione. A volte possono essere presenti altri santi, tra cui Sant’Agostino e Santa Monica.
La seconda tradizione, della Vergine della Cintura, venerata anche con il titolo di “Madonna della Consolazione”, fa derivare la devozione dal desiderio di Santa Monica, madre di Sant’Agostino, di imitare Maria anche nel modo di vestire. La Vergine le sarebbe apparsa abbigliata da un’ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, stretta in vita da una cintura nera in pelle che scendeva quasi fino a terra. Slacciatasi la cintura, l’avrebbe donata a Monica raccomandandole di portarla sempre e di invitare tutti coloro che desideravano il suo patrocinio ad indossarla. È una devozione che nasce e si sviluppa all’interno dell’ambiente agostiniano; la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell’Ordine e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da Sant’Agostino.
L’ iconografia appare molto simile a quella della Vergine del Rosario: Maria è raffigurata in trono, tiene il Bambino in braccio e offre la cintura ai santi che sono ai suoi piedi. Generalmente sono due, Sant’Agostino e Santa Monica, ma possono
essere in numero maggiore e può essere presente Santa Caterina d’Alessandria.
SAN BENEDETTO DEL QUERCETO

Beata Vergine della Cintola fra Sant’Agostino e Santa Monica. Dipinto.
Manifattura emiliana. Seconda metà del XVIII secolo. Collocazione: Monterenzio,
parrocchiale di San Benedetto Abate del Querceto, altare laterale.
LETTURA DELL’IMMAGINE
Come abbiamo visto, questa immagine è strutturata secondo una iconografia particolare dell’Assunzione. Introduce però e mescola particolari anche dell’altro modello della Madonna della Cintura, e anche del modello iconografico dell’Immacolata.
Maria è raffigurata senza il Bambino perché non si tratta di una rappresentazione della Madre di Dio, ma, appunto, di una Assunta. È assisa su un trono di nubi che si aprono verso la profondità del cielo d’oro, raggiato, simbolo della dimensione divina, abitato da angeli di cui si intravedono le teste. Ai due lati, sullo sfondo delle nubi, due angeli in volo lasciano cadere una pioggia di rose, simbolo mariano; evidenti alcune foglie trilobate, simbolo della Trinità.
Estranea alla iconografia dell’Assunta è la colomba che si libra sul capo di Maria, simbolo presente, invece, in quella dell’Immacolata: indica il concepimento virginale di Gesù, operato dallo Spirito Santo. Sempre all’iconografia dell’Immacolata appartengono i capelli sostanzialmente scoperti, simbolo di verginità, perché nell’antichità solo le bambine e le donne non sposate portavano il capo scoperto. Pure simbolo di verginità è la cintura stretta, che le sigilla il ventre. Infine, il ventre e i seni rigonfi rimandano alla Donna dell’Apocalisse, incinta, simbolo della Chiesa che genera i cristiani, su cui si modella l’iconografia dell’Immacolata.
La postura del corpo, compreso il piede sporgente dalla veste e proteso in avanti, è comune al modello iconografico della Madonna del Rosario (vedi scheda n. 13), il colore delle vesti è quello canonico delle raffigurazioni mariane. Un confronto con la tela del Ferrantini, la Madonna del Rosario di Campeggio, presentata sempre in scheda 13, evidenzia notevoli analogie.
Ai piedi dell’Assunta dovrebbe trovarsi inginocchiato San Tommaso che, in questa versione, invece, manca. Sono raffigurati solo Sant’Agostino e Santa Monica, collegati all’iconografia della “Madonna della Cintura".
Sant’Agostino è identificato dalle vesti episcopali e dal pastorale che tiene in mano;
Santa Monica dall'abito agostiniano, che indica il suo patronato sulle donne sposate, le madri e le vedove. Tiene in mano un libro, suo attributo iconografico, simbolo di fede e di guida spirituale.
Entrambi ricevono da Maria una lunga cintura nera, come quella della visione.
Al centro, in basso, attraverso uno squarcio tra le nubi, si vede un paesaggio terrestre,
con un edificio sopra una rupe.
TRASASSO

Madonna della Cintura, S. Agostino e Santa Caterina d’Alessandria. Trasasso, San Martino, Cappella di Santa Rita.
Si tratta di una variante particolare della Beata Vergine della Consolazione o della Cintura, venerata in ambito agostiniano, che offre consolazione alle anime del Purgatorio. La Madonna, ritta in piedi con il Bambino in braccio, porge la sua cintura, bianca, simbolo di purezza, ad un’anima del Purgatorio che tende le braccia verso di lei. La cintura rappresenta il manto di protezione e la consolazione che Maria offre alle anime sofferenti nel Purgatorio.
Ai suoi piedi, a sinistra, Sant’Agostino con le vesti di un monaco agostiniano; a destra SantaCaterina d’Alessandria, santa particolarmente venerata nell’ordine agostiniano. Viene rappresentata con la corona in testa e vestita di abiti regali per sottolineare la sua origine principesca. La tavoletta e lo stilo che tiene in mano ricordano la sua sapienza e la sua funzione di protettrice degli studi. Ai suoi piedi spunta da terra un giglio bianco, simbolo di purezza. Ha gli occhi rivolti in alto, verso la palma del martirio che Gesù le porge. In basso, sotto le nubi, un panorama terrestre di foreste ed acque.

Beata Vergine della Consolazione o della Cintura, Collocazione: Castiglione dei Pepoli,
Chiesa dellaConsolazione o della Cintura, detta Chiesa Vecchia. Altare maggiore.
A Castiglione dei Pepoli la chiesa di Santa Maria della Consolazione o della Cintura, detta anche Chiesa Vecchia, avrebbe origini paleocristiane. Ricostruita in periodo romanico, sarebbe servita come chiesa dell'antico castello, poi distrutto dai bolognesi nel 1317. Nel 1630, fu sostituita con una nuova in seguito a un voto alla Madonna fatto dai castiglionesi per essere stati liberati dalla peste. Rimasta ai limiti dell’abitato, nei pressi del cimitero, le venne preferita, quale parrocchiale, la chiesa di
LETTURA DELL’IMMAGINE
San Lorenzo, edificata nel centro del paese nel XVI secolo. Dietro l’altare maggiore si trova una nicchia che custodisce una statua della Madonna della Cintura, seduta, con il Bambino in braccio.
La Vergine tiene nella mano destra la lunga cintura nera caratteristica di questo modello iconografico. Al polso del Bambino è appeso un Rosario. L’atteggiamento e le vesti di Madre e Figlio sono molto simili a quelli delle “Madonna del Rosario” e
“del Carmine” presentate nelle schede 7 e 13. L’utilizzo del medesimo modello iconografico di base per immagini mariane che fanno riferimento a spiritualità - o accentuazioni teologiche- diversificate dimostra che a questo livello devozionale le
specificità sono superate a favore di un unico atteggiamento religioso: un affidamento confidente, nell’attesa certa di protezione ed aiuto. La nicchia in cui si trova la statua è inserita all’interno di una pala d’altare che presenta, a destra, Santa Monica, inginocchiata, in abiti agostiniani, che regge la cintura donatale dalla Madonna. Dietro di lei il figlio, Sant’Agostino, indossa
paramenti episcopali.
A sinistra, in posizione semicentrale, San Lorenzo, patrono della parrocchia, con le vesti rosse del martirio e il manipolo al braccio sinistro, ad indicare il suo stato di diacono. Sempre con la sinistra sembra mostrare un ampio paesaggio, delimitato da
monti lontani: il territorio affidato alla sua protezione.
Dietro di lui, in piedi, San Carlo Borromeo, in abiti cardinalizi, con la cotta e la talare bianca; è riconoscibile dal naso pronunciato. Ha le mani giunte in preghiera ed è evidente l’anello cardinalizio che porta al dito. San Carlo Borromeo fu legato pontificio a Bologna per due volte. In alto, sopra la nicchia, due angeli sostengono una corona di rose, simbolo del Rosario e simbolo mariano, derivato dalle Litanie Lauretane (rosa mistica).
TESTIMONIANZE DELLA PRESENZA DI QUESTA DEVOZIONE LUNGO LE VIE


Maestà con Madonna della Cintura e Madonna di Boccadirio. Collocazione: nei pressi di Castel dell’Alpi. Foto di A.Vitelli
Idem. Particolare.
MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione