MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione

Minima Devotio

SCHEDA N. 24  ( a cura di Paola Dalli )
LA MADRE DI DIO CHE ALLATTA
LA MADONNA DEL LATTE DI BETLEMME

Si tratta di una iconografia antichissima, già presente nelle catacombe romane del III secolo. Quella che è considerata la prima rappresentazione mariana, affrescata su una parete delle catacombe di Santa Priscilla, mostra proprio Maria che allatta Gesù. Le prime raffigurazioni “ufficiali” della Madonna del Latte risalgono al VI-VII secolo, in un Egitto ormai pienamente cristianizzato. Si tratta di immagini molto stilizzate dal valore fortemente simbolico. Gli iconografi adottarono un modello già consolidato,

proprio della cultura egiziana, quello della dea Iside che allatta Horus. Questo non significa che rappresenti la sopravvivenza e trasmissione di credenze pagane in vesti cristiane; è solo lo strumento formale per illustrare in maniera facilmente compressibile, intuitiva, il dogma proclamato nel concilio di Efeso: Maria “Madre di Dio”. Mostrarla nella quotidianità di un atto simbolo universale del rapporto intimo unico fra madre e figlio dichiara che quel bambino, di natura divina, è anche

pienamente umano. In quel bambino che succhia il latte materno Dio si è unito all’umanità, in maniera irreversibile; l’assunzione della natura umana da parte del Verbo non è stato qualcosa di provvisorio, come un abito che si indossa e poi si toglie, o una finzione, come alcuni gruppi ereticali sostenevano, ma un atto definitivo.

Dall’Egitto questo modello iconografico si è diffuso presso le altre chiese orientali; nel XII secolo poi è arrivato anche in Occidente, dove si diffuse ampiamente, dal momento che viene incontro alle esigenze di una maggiore umanizzazione nella

rappresentazione del divino, tipiche della mentalità occidentale.

Si nota tuttavia un grande imbarazzo a rappresentare il seno della Vergine che spesso sembra un palloncino minuscolo (o una sorta di biberon) o è posto in posizione anatomica innaturale.

Il massimo periodo di fioritura di questo modello iconografico si è avuto tra il ‘300 e il ‘400, quando la rappresentazione della Madonna che allatta il Bambino è diventata non solo testimonianza visibile della maternità, ma ha assunto anche un significato

religioso ulteriore: il latte di Maria, interpretata come simbolo della Chiesa, diventa segno della trasmissione della sapienza e conoscenza da parte della Chiesa, madre dei fedeli, al popolo. Può assumere allora il titolo di Madonna delle Grazie.

Nonostante il divieto nell’età postridentina di rappresentare la Madonna a seno scoperto, l’immagine della Vergine che allatta il Bambino ha continuato a essere rappresentata.

Il Centro di Documentazione Minima Devotio possiede una oleografia che riproduce la Madonna del Latte di Betlemme.

b4bed70e-b35b-47a5-9ef1-f2e556960d1c

Madonna del Latte. Autore e periodo di realizzazione sconosciuti. Collocazione:

Betlemme, Santuario della Madonna del Latte, detto Grotta del Latte, fondato nel

A Betlemme esiste un santuario dedicato alla Madonna del Latte, noto come Grotta del Latte. Situato vicino alla Basilica della Natività, è affidato ai frati francescani della Custodia di Terra Santa. È legato a una leggenda che racconta come Maria,
fuggendo dalla minaccia di Erode, si rifugiò in una grotta per allattare Gesù.

1872.

72e8784b-ee55-44a2-b5b7-54f1f8b537fc

Madonna del Latte di Betlemme. Oleografia. Collocazione: Loiano, Centro di Documentazione Minima Devotio

LETTURA DELL’IMMAGINE

Probabilmente il quadro originale é stato dipinto dopo la fondazione del santuario, fra la fine dell’800 e l’inizio del 900. Risponde a canoni iconografici occidentali: i colori delle vesti di Maria (rosso per la veste, simbolo di divinità; blu/verde, simbolo di umanità) e di Gesù (bianco, simbolo della Risurrezione e di divinità) appartengono a questa tradizione e non a quella orientale.

MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione