MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione
SCHEDA N. 37 ( a cura di Paola Dalli )
BEATA MARIA VERGINE ADDOLORATA
Premessa.
Anche se nell’iconografia dell’Addolorata la Vergine è presentata da sola, senza il Bambino, viene tuttavia venerata come “Madre” del Crocifisso, associata alla sua passione salvifica. La inseriamo pertanto nella sezione dedicata a Maria, Madre di
Dio.
Risale al secolo XI il primo cenno a celebrazioni dei cinque gaudi e delle cinque spade per le cinque piaghe della Vergine, con riferimento alla profezia di Zaccaria riportata nel vangelo di Luca: “ anche a te una spada trapasserà l’anima”. Questa
devozione, ben rappresentata dalla sequenza dello Stabat Mater composta nel XIII secolo e attribuita a Jacopone da Todi, trovò larga accoglienza dai fedeli e venne man mano definendosi prima come a Maria dai Sette Dolori e poi come a Maria
Addolorata.
L’origine del culto dell’Addolorata, tuttavia, viene fatto risalire al 1233, quando, secondo la tradizione, sette nobili fiorentini della compagnia dei Laudesi, che ogni mattina cantavano le lodi della Madonna davanti a sue immagini poste nelle vie
cittadine, improvvisamente videro animarsi l’immagine, vestita a lutto per l'odio fratricida che divideva Firenze. Questi giovani abbandonarono le loro attività e si ritirarono in penitenza e preghiera sul Montesenario. Assunsero il nome di “Compagnia di Maria Addolorata”, cambiato poi in “Servi di Maria” (Serviti).
Inizialmente il culto dell'Addolorata era collegato alla Settimana Santa, poi è nata la festa a lei dedicata, originariamente celebrata il venerdì prima della Settimana Santa o dopo la Pasqua. Papa Pio X, nel 1913, fissò la festa al 15 settembre, in relazione alla festa dell'Esaltazione della Santa Croce, celebrata il giorno precedente. Il culto dell'Addolorata è testimoniato anche dalla esistenza di innumerevoli Confraternite, dalle diffusione delle preghiere all'Addolorata e dalla recita del rosario dei sette dolori, specialmente durante la Settimana Santa.
Dal punto di vista teologico, secondo le sue radici bibliche, il culto dell’Addolorata vede Maria associata alla passione di Cristo. Non celebra la sofferenza fine a se stessa, ma ricorda che il passaggio attraverso la croce porta alla luce e alla gioia infinita della Risurrezione.
Dal punto di vista spirituale, invita a superare il dolore presente, attraverso la fede nella salvezza, e a stare vicino a chi soffre, seguendo l’esempio di Maria.
I simboli che generalmente identificano questo tipo di iconografia sono:
- le spade, una o cinque o sette, conficcate nel cuore, a volte evidenziate con sopra una fiamma;
- il fazzoletto in mano;
- il vestito viola o nero del lutto;
- il volto ovale, inclinato e rivolto al cielo, occhi grandi, bocca piccola da cui spesso traspare la dentatura;
- mani giunte con dita intrecciate oppure braccia aperte.
- meno frequentemente, una corona di spine.
LE IMMAGINI ESPOSTE IN MINIMA DEVOTIO E ALCUNE PRESENTI NEL TERRITORIO
Beata Maria Vergine Addolorata. Stampa. Collocazione: Loiano. Centro di Documentazione Minima Devotio.
Beata Maria Vergine Addolorata. Oleografia. Collocazione: Loiano. Centro di Documentazione Minima Devotio.
Beata Maria Vergine Addolorata. Oleografia. Collocazione: Loiano. Centro di Documentazione Minima Devotio.
Vergine “Dolorosissima”. Targa di ceramica imolese, fine ‘800. Collocazione: Loiano. Centro di Documentazione Minima Devotio.
Madonna Addolorata. Formella di terracotta. Collocazione: Monghidoro, pilastrino sul sentiero per il Mulino del Comune.
Vergine “Dolorosissima”. Targa di ceramica imolese, fine ‘800. Collocazione:
Loiano. Centro di Documentazione Minima Devotio.
Madonna Addolorata. Collocazione: Vergiano, chiesa di Sant’Alessandro.
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