MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione

Minima Devotio

SCHEDA 9  ( a cura di Paola Dalli )

LE MADONNE DEI SANTUARI
BEATA VERGINE DELLE GRAZIE DI BARBAROLO

Minima Devotio ha nel suo catalogo diverse immagini devozionali in vario modo collegate a santuari emiliani e romagnoli.

Sono considerate immagini miracolose e i santuari sono meta di pellegrinaggi. Diverse di esse non possono essere classificate come appartenenti ad un modello iconografico codificato, dal momento che ne mescolano strutture e simboli, anche quando condividono lo stesso titolo.

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Beata Vergine delle Grazie di Barbarolo. Stampa. 

Collocazione: Loiano, Centro di documentazione Minima Devotio. 

L’originale è conservato nella sacristia della Pieve.

LETTURA  DELL’  IMMAGINE

Raffigurazione della Vergine. Si rifà principalmente all’iconografia della “Madonna in trono”, ma ha perduto completamente la ieraticità e la rigidezza frontale dei prototipi. Porge a San Domenico un ramo di rose, simbolo mariano e allusione al Rosario, devozione diffusa dal santo.

Raffigurazione di Gesù. Gesù non è raffigurato come il Re del mondo, come sarebbe proprio delle Madonne in trono, ma è un bambino sostanzialmente nudo, come un neonato, anche se le sue dimensioni non sono certo quelle di un neonato. Il braccio

destro è allargato, ma la mano non ha la postura della benedizione. Con la mano sinistra si aggrappa al mantello della Madre; questo particolare richiama il modello della “Madonna della tenerezza”.

San Domenico. È inginocchiato a sinistra, per chi guarda l’immagine. È riconoscibile dai suoi simboli: la fiamma sul capo, simbolo dello Spirito Santo che lo illumina, e il libro ai suoi piedi, simbolo della predicazione del Vangelo.

San Luigi Gonzaga. È raffigurato a destra, in piedi. È giovane (morì a 23 anni) e indossa la cotta bianca sopra la talare nera dei Gesuiti, secondo l’iconografia sua propria. Ai piedi, alla sua destra, gli altri suoi simboli fondamentali: il giglio bianco,

simbolo di purezza, e la corona rovesciata a terra, simbolo della sua scelta di diventare religioso della Compagnia di Gesù, rifiutando la successione al marchesato di Castiglione dello Stiviere che gli spettava come primogenito, in favore del fratello

Rodolfo. Ha un atteggiamento protettivo nei confronti del giovinetto davanti a lui perché è Patrono della gioventù.

La Pieve di Barbarolo. È raffigurata al centro dell’immagine, su uno sfondo di montagne fra cui si individua il monte delle Formiche.

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