MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione
SCHEDA N. 8 B ( a cura di Paola Dalli )
MARIA: FIGURA, IMMAGINE E MODELLO DELLA CHIESA
L’INCORONAZIONE DELLA VERGINE
Il tema dell’Incoronazione della Vergine, che solitamente costituisce la scena finale dei cicli a lei dedicati, dopo la morte e l’assunzione in cielo, trova una sua autonomia iconografica nell’arte gotica, a partire dal XIII secolo, e si trasforma in un tema
devozionale.
Maria, che è ugualmente madre e figlia di Dio, diventa contemporaneamente simbolo dell’umanità salvata e glorificata per mezzo del sacrificio di Cristo, e personificazione della Chiesa, sua sposa. L’iconografia medioevale occidentale, infatti, rappresenta Maria-Chiesa come sposa di Cristo, desumendo la simbologia dalla Bibbia, dove la relazione fra Cristo e la Chiesa è raffigurata come amore sponsale. All’incoronazione di Maria sono così sottese le parole del Cantico dei Cantici (4,8): “Vieni dal Libano, sposa, vieni dal Libano, vieni, sarai incoronata”.
Generalmente Maria siede (o è inginocchiata) accanto a Cristo che le pone una corona in capo. In altre versioni, soprattutto nel Quattrocento italiano, è invece incoronata da Dio Padre o dalla Trinità. Cristo può reggere in mano un libro sul quale si legge “Vieni, o mia eletta, e ti porrò sul mio trono”. La Vergine è riccamente vestita conformemente al suo ruolo di Regina del cielo. Attorno al gruppo cori angelici, anche musicanti, rappresentano il paradiso; possono essere presenti anche santi, patriarchi, martiri.

Incoronazione di Maria Vergine. Oleografia. Collocazione: Loiano. Centro di
Documentazione Minima Devotio.
Nell’oleografia di Minima Devotio Maria-Chiesa, come di norma, è collocata al centro della composizione, inginocchiata sulle nubi, sostenuta da angeli tra festoni di rose. La rosa è un simbolo mariano desunto dalle litanie Lauretane (rosa mistica)..
L’iconografia di Maria ricorda quella barocca della “Tota Pulchra” spagnola, che combina le due diverse tradizioni iconografiche dell’Immacolata e dell’Assunta (vedi scheda 3B). È una ragazza molto giovane, i cui lunghi capelli coprono le spalle; tiene le mani giunte sul petto. Indossa un abito bianco e azzurro, per simboleggiare la verginità e la castità. È l’Amata del Cantico dei Cantici.
È incoronata da Cristo che reca in mano lo scettro regale sormontato dalla croce.
Sulle mani reca i segni dei chiodi: è lo Sposo che offre la sua vita per la Chiesa, e la ricolma di amore, fino a morire per lei.
Dall’altra parte siede Dio Padre, con la barba e i capelli bianchi, secondo la descrizione dell’”Antico dei giorni” del libro veterotestamentario di Daniele. Nella destra regge il globo sormontato dalla croce, simbolo del suo potere cosmico. Dietro al capo ha l’aureola a forma di triangolo, simbolo della Trinità.
Al vertice della composizione la colomba dello Spirito Santo.
In sintesi, la Chiesa è la Sposa amata di Dio Trinità, che la incorona Regina del Cielo.
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