MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione
SCHEDA N. 15 B ( a cura di Paola Dalli )
LE MADONNE DEI SANTUARI
SANTA MARIA DELLE GRAZIE DI DENORE
La chiesa di Denore, in origine un piccolo oratorio, è documentata dal XII secolo, quando dipendeva dalla pieve di Santo Stefano di Formignana e ricadeva sotto la giurisdizione della Diocesi di Ravenna. L’abitato di Denore sorge a est della città di
Ferrara, su una sponda del Po di Volano. La chiesa, che ha subito danni nel corso del terremoto che ha colpito l'Emilia nel 2012, è attualmente inagibile.
Oggetto del culto e devozione popolare è un bassorilievo in terracotta policroma raffigurante la Madonna a mezzo busto con Bambino, opera del XVI secolo. Si trova su una balconata nell'abside, raggiungibile da due scale laterali. Dal 1997 l'immagine
originale della Beatissima Vergine, che necessitava di interventi urgenti di restauro, è stata sostituita da una copia lignea.
La devozione a questa immagine è legata a un evento leggendario, la battaglia di Denore, una vittoria dei ferraresi sui ravennati che sarebbe avvenuta il 14 maggio 696.

Santino raffigurante la Beata Vergine delle Grazie. Gruppo ligneo policromo. Denore (FE), Parrocchia diSan Giovanni Battista.

Beata Vergine delle Grazie di Denore, Michelangelo Vignocchi, stampa, Ferrara, 1851. Collocazione: Loiano, Centro di Documentazione Minima Devotio
Il modello iconografico è quello della “Madre di Dio della tenerezza” (Eleusa), in una delle varianti che gli iconografi russi chiamavano “il gioco del Bambino”, perché Gesù sembra raffigurato come un fanciullo desideroso di giocare. Questo tipo, largamente diffuso nel Medioevo, più degli altri riflette le caratteristiche di un spiritualità affettiva ed emozionale.
Se si osservano i volti, tuttavia, molto spesso le espressioni sono angosciate. Il Bambino si starebbe muovendo, quindi, non per giocare con la Madre, ma perché agitato e spaventato, nel presentimento della Passione, di cui anche la Madre è consapevole. Sarebbe una prefigurazione della sofferenza nell’Orto degli Ulivi.
Nell’epoca storica in cui ha avuto origine questo modello iconografico, del resto, la passione aveva un grande ruolo nella devozione popolare. Vedi schede n. 5 e 32.
La Madre sorregge il Figlio abbracciato a lei e contemporaneamente lo mostra ai fedeli. Si affaccia ad una balconata su cui si trova un’iscrizione di difficile lettura a causa della qualità della foto, ma si individua il nome Denore.
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