MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione
SCHEDA N. 32 ( a cura di Paola Dalli )
LE IMMAGINI DELLA MADRE DI DIO PER LA DEVOZIONE DOMESTICA
LA MADONNA CON IL BAMBINO CHE TIENE UN CROCIFISSO IN MANO
È una delle molteplici testimonianze di una spiritualità, affermatasi nel Medioevo, che ha avuto grande impulso nel periodo postridentino e di nuovo tra Ottocento e Novecento, orientata verso il Cristo sofferente. Si medita sulla morte in croce, atto
d’amore di Gesù a causa dei peccati degli uomini, dono della sua vita per la salvezza del mondo e la vittoria sulla morte, già prefigurato fin dalla sua nascita. La passione e morte di Cristo conferiscono così un nuovo senso al dolore umano. Accettare il
dolore nella fede significa guardare a Cristo in croce, trasformandolo in un cammino di conformazione a Lui, trovando in Lui la certezza che la sofferenza non è l’ultima parola sul destino umano, ma che la morte e il male sono già stati sconfitti nella
risurrezione di Cristo.
La spiritualità della croce e la devozione a Maria si intrecciano, in quanto Ella partecipa alla sofferenza del Figlio.
Immagini come quella rappresentata in questa oleografia aiutano la meditazione individuale in questa direzione. Vedi anche scheda 27 e scheda 28.

Madonna con il Bambino che tiene un crocifisso in mano. Oleografia. Collocazione: Loiano, Centro di Documentazione Minima Devotio.
La struttura è ancora quella del modello iconografico della “Madre di Dio della tenerezza”: il corpo del Bambino aderisce a quello della madre e il suo capo tocca la guancia di lei. Il volto è girato di lato, per guardare il fedele, cui mostra la piccola croce che tiene in mano. Il volto non è infantile, ma piuttosto quello di un giovane uomo. Lo sguardo è intenso, la bocca socchiusa, come se stesse dicendo: “questa croce, guardala, è un dono per te”.
La Madre sorregge il corpo del figlio con le mani e lo mostra al fedele. Il suo volto è inclinato e rivolto verso l'alto, come in cerca di conforto da Dio; esprime una sofferenza interiore e una dolcezza che invita alla meditazione e alla conversione. L’atteggiamento è simile a quello della iconografia dell’Addolorata. I colori delle vesti sono quelli canonici della tradizione occidentale, ma ormai hanno perso il significato teologico; il messaggio è affidato ai sentimenti che l’immagine
suscita.
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