MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione

Minima Devotio

SCHEDA N. 34  ( a cura di Paola Dalli  )

LE IMMAGINI DELLA MADRE DI DIO PER LA DEVOZIONE DOMESTICA
I QUADRI CAPOLETTO
MADONNA CON IL BAMBINO CON SFONDO PALESTINESE

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Paul Bayer, Madonna con il Bambino con sfondo palestinese, Dresda, fine

Ottocento. Collocazione: Loiano, Centro di Documentazione Minima Devotio.

Questa oleografia, probabilmente, fungeva da quadro capoletto, da appendere cioè sopra il letto, a soprannaturale protezione della coppia e della famiglia: un’immagine davanti alla quale recitare le proprie preghiere. In queste immagini, destinate ad una devozione così privata ed intima, le

caratteristiche dei modelli iconografici canonici spesso si mescolano. La postura frontale, lo sguardo rivolto verso il fedele, la mano destra di Maria che sostiene e nel contempo mostra il Figlio, il suo sguardo triste, presentimento della futura Passione, il volto adulto di Gesù rimandano al fondamentale modella della “Madre di Dio che mostra la Via”. È infatti il Bambino a risultare centrale nell’immagine. Egli però non è colto nell’atto della benedizione, ma tiene la braccia allargate in segno di accoglienza e protezione, come nel modello di Maria Ausiliatrice (vedi scheda n.16).

Abbiamo dunque una somma di significati, senza che si crei confusione.

Anche i colori delle vesti sono quelli classici. Maria ha un mantello verde, simbolo terrestre, e la veste è rossa, simbolo di divinità: Maria, nella sua umanità, ha accolto la divinità del Verbo.

Gesù indossa una veste bianca, colore della luce divina e della Risurrezione, bordata d’oro, simbolo della divinità.

Possiamo dire che questa immagine così privata mantiene saldamente l’ancoraggio ai fondamentali contenuti teologici dichiarati, dopo il concilio di Efeso, dalle grandi icone di uso liturgico (vedi Introduzione).

Interessante ed importante e anche l’ambientazione in cui sono poste le figure: la Palestina, in cui Maria e Gesù sono storicamente vissuti. Questa ambientazione ricorda che la storicità della esistenza di Gesù e della sua morte in croce sono  fondanti per la religione cristiana ed evita lo scivolamento verso il territorio del mito, come a volte avviene nelle immagini devozionali.

Come si può vedere, le oleografie dei capoletto non sono né ingenue né banali, ma per chi vuole vedere oltre le apparenze, parlano dei contenuti fondamentali del cristianesimo: l’incarnazione, la passione e la la risurrezione di Gesù il Cristo, figlio di Dio e figlio di donna.

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